Pissarei e fasò, piatto tipico della tradizione, con
ingredienti poveri, che ha sfamato generazioni di piacentini.
Il piatto che ha ottenuto il riconoscimento De.Co da
parte del comune di Piacenza e P.A.T. da parte del Ministero delle politiche
agricole, alimentari e forestali.
Nato dalla necessità contadina di recuperare avanzi di
pane, al tempo preziosissimo, e offrire un piatto sostanzioso necessario a
sostenere le dure giornate di lavoro,
nonché sfamare i pellegrini e viandanti che si fermavano nei monasteri lungo
la Via Francigena nel periodo medioevale.
Questa ricetta, essendo molto antica, ha subito nei
secoli varie modifiche, sia per quanto riguarda gli ingredienti del condimento
(un tempo non conteneva il pomodoro arrivato sulle nostre tavole dopo la
scoperta dell’America) sia per quanto riguarda la varietà dei fagioli
utilizzata che, prima della scoperta del Nuovo Mondo, non erano i borlotti, ma
i semplici fagioli dall’occhio (Delichos).
Anche l’origine del nome di questo piatto ha diverse
teorie, chi dice derivi dal termine dialettale che sta per biscia (bissa) il rotolino che si ricava
dall’impasto per formare i gnocchetti, chi dal verbo spagnolo
pestare/schiacciare (pisar) che indica il gesto necessario per formare i
pissarei, ed altre più folcloristiche versioni.
Si narra inoltre che le future suocere giudicassero le capacità culinarie delle nuore guardando se sul pollice avessero il callo che solo la realizzazione di tanti gnocchetti aveva potuto formare.
Oggi vi lascio la mia ricetta della versione più
antica (ricordo sempre che per le ricette antiche e tradizionali, ogni famiglia
ha la sua versione).
INGREDIENTI
(per 6
persone)
Per la
pasta:
-400 g di
farina 0
-300 g di
pane grattato (pane comune e non condito)
-1 cucchiaino
raso di sale
-1 cucchiaio
di strutto (oppure burro) molto morbido
-Acqua calda
q.b.
-poca semola
per spolverare i vassoi dove appoggiare i pisarei
Per il sugo:
-400 g di
fagioli bianchi dall’occhio secchi
-sedano,
carota, cipolla, aglio, prezzemolo
-2 foglie di
alloro
-60 g di
pestata di lardo (lardo pestato con un coltello pesante e caldo con poco aglio e
prezzemolo)
-150 g di
cotiche di maiale
- grana
padano grattugiato, servito a parte
Mettere a bagno i fagioli in acqua fresca per almeno 8
ore.
Cuocere in acqua bollente salata le cotiche di maiale,
dopo averle raschiate, con alcuni grani di pepe, bacche di ginepro e 2 chiodi
garofano per 20 minuti. Scolarle e tagliarle a pezzetti. Conservarle in
frigorifero fino al momento dell’uso.
Cuocere i fagioli, coperti a filo con acqua fredda,
con un pezzo di cipolla e 1 foglia di alloro per metà del tempo di cottura
indicato sulla confezione (senza salare).
In una pentola mettere il trito di sedano (2 canne con
alcune foglie), carote (2), cipolla (1) uno spicchio di aglio e prezzemolo
tritato con la pestata di lardo e far appassire a fuoco dolce, aggiungere
infine le cotiche di maiale e la foglia di alloro.
Aggiungere poi i fagioli scolati con una schiumarola e
2 mestoli dell’acqua di cottura degli stessi.
Far cuocere a fuoco dolcissimo fino a quando i fagioli
saranno teneri, aggiungendo mano a mano l’acqua di cottura per non asciugare
troppo il sugo (deve rimanere abbastanza brodoso). A fine cottura salare e
pepare.
Intanto che i fagioli cuociono preparare i pissarei.
In una ciotola versare la farina e, al centro il pane
grattato, il sale e lo strutto (o il burro), versare acqua calda per
ammorbidire il pane e poi impastare fino a formare un impasto omogeneo e
compatto, ma lavorabile.
Lasciare riposare l’impasto per circa 30 minuti.
Dall’impasto ricavare dei pezzi che verranno arrotolati fino a formare dei rotolini grossi
come un mignolo.
Tagliare dal rotolino dei piccoli pezzi che verranno
schiacciati con il pollice e arrotolati su se stessi fino a formare i pissarei con un incavo all’interno dello stessa dimensione dei fagioli.
Foto tratta dal blog Zibaldone culinario |
Proseguire la formazione dei pisarei che andranno
messi su vassoi leggermente spolverati con semola.
Far bollire abbondante acqua salata con 1 cucchiaio
d’olio e tuffare i pissarei, mescolare velocemente e lasciare cuocere per
qualche minuto da quando i pissarei saranno venuti a galla.
Condire in una zuppiera con abbondante sugo (dovranno
rimanere un poco brodosi, all’onda come un risotto).
Portare in tavola con grana grattugiato servito a
parte e l’immancabile scodellino (da noi usato al posto del bicchiere) con un
buon Gutturnio.
Ottimo piatto vedi i fagioli con l'occhietto nero buoni, da fare. Buona serata.
RispondiEliminaEcco giusto, la versione antica del nostro piatto tipico! Hai fatto bene a sottolineare che ogni famiglia ha la sua versione ^_^
RispondiEliminaIo un buon piatto di pisarei li mangerei anche a colazione ;)
Bravissima!
Ottima anche questa versione, i fagioli con l'occhio da noi poi si usano tanto, la mia nonna faceva una minestrina rosa (con lombo di maiale,un poco di concentrato di pomodoro e i fagiolini con l'occhio) che era favolosa! Bel post, complimenti!
RispondiEliminafinalmente la ricetta originale!!
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