sabato 29 settembre 2018

CORONA DI BRIOCHE CON MARMELLATA DI RIBES E LAMPONI



Ho voluto preparare questa corona di pasta brioche con l’ultimo vasetto della mia marmellata di lamponi e ribes  (QUI    la ricetta) e devo dire che, nonostante si sia colorita eccessivamente, è cotta perfettamente ed è veramente buonissima.

I lievitati dolci non sono il mio forte, l’impasto mi viene bene, ma il mio forno è troppo aggressivo per ottenere un buon risultato, anche se tenuto a temperatura più bassa di quella prevista dalla ricetta, devo proprio decidere di cambiarlo.






INGREDIENTI
-300 g di farina Manitoba
-250 di farina 0 di grano tenero
-200 g di latte tiepido
-2 cucchiaini di lievito granulare per lievitati
-60 ml di olio di semi di arachidi
-80 g di zucchero
-1 uovo
-30 g di burro sciolto
-1 vasetto di marmellata da 250 g io di lamponi e ribes home made ( QUI     la ricetta)
-1 manciata di nocciole tostate e tritate




Mettere nella planetaria le due farine, aggiungere il latte con il lievito e far partire la macchina a bassa velocità, aggiungere lo zucchero, l’uovo leggermente sbattuto con ¼ di cucchiaino di sale e infine l’olio.

Impastare con il gancio ad uncino per 5 minuti a media velocità (naturalmente si può impastare il tutto anche a mano, mettendo gli ingredienti in una larga ciotola).




Non appena l’impasto sarà omogeneo toglierlo dalla planetaria e metterlo in una ciotola infarinata, coprirla con pellicola alimentare e lasciare lievitare fino al raddoppio (2 ore circa).




Quando l’impasto sarà ben lievitato toglierlo dalla ciotola e metterlo su un ripiano leggermente infarinato e con un mattarello formare un grande rettangolo di 60x40 cm circa.




Spennellare tutta la superficie del rettangolo di pasta con il burro sciolto e poi stendere la marmellata.





Arrotolare la pasta iniziando dal lato lungo, schiacciare leggermente la pasta sul vertice del rotolo e poi, con un coltello affilato, tagliarlo per il lungo in due parti.





Cercando di tenere in alto la parte sulla quale si vede la marmellata, intrecciare le due parti del rotolo formando una specie di treccia che poi dovrà essere arrotolata su se stessa appoggiandola su la teglia del forno ricoperta da carta forno.





 
Coprire con pellicola alimentare e uno strofinaccio e lasciare lievitare ancora 1 ora.

Accendere il forno a 175° (non ventilato).

Spolverare la treccia con le nocciole tritate e cuocere per circa 30 minuti.




Lasciare raffreddare completamente su una gratella prima di tagliarla.




E’ ottima anche il giorno dopo, ma poi la morbidezza si altera e quindi per conservarla bene vi consiglio di tagliarla a fette, separarle con carta forno, metterle in un sacchetto  e poi congelarle.

Intanto che preparate la colazione lasciate le vostre fette separate e a temperatura ambiente, così avrete la vostra brioche sempre morbida e fragrante (potete anche scaldarle in un fornetto).









giovedì 27 settembre 2018

IL MIO SNAPDRAGON PER IL CLUB DEL 27



Questo mese  il libro scelto dal il Club del 27 è “Preserving di Emma Macdonald” che parla di conserve e QUI troverete tutte le ricette realizzate dal team.

L’argomento è proprio nelle mie corde, preparo spesso marmellate, conserve e salse per la mia famiglia e sono sempre alla ricerca di nuovi spunti per conservare nei vasetti i prodotti della bella stagione.

La mia attenzione però stavolta è stata attirata da questo Snapdragon, sia per l’originalità del nome che della possibilità di proporre ai miei commensali, per le prossime festività natalizie, una macedonia invernale che racconta anche la storia di un gioco popolare a partire dal 16° secolo e fino all’epoca  vittoriana.

Prima vi lascio la ricetta e, poi in calce la storia del gioco.



 
INGREDIENTI
(per n.  4  vasi da 225 ml circa)

-200 ml scarsi di rum
-200 ml scarsi di acqua
-250 g di albicocche secche
-250 g di fichi secchi
-250 g di uvetta
-250 g di zucchero semolato
-scorza e succo di 1 limone
-scorza e succo di 1 arancia
-60 g di mandorle senza pelle






Sterilizzare i vasetti di vetro, precedentemente ben lavati ed asciugati, mettendoli in forno a 130° e tenendoli fino al momento dell’utilizzo.

Mettere in una pentola grande e pesante il rum e l’acqua, aggiungere poi tutti gli ingredienti, tranne le mandorle.
 



Coprire la pentola e portare il tutto a bollore a fuoco basso, mescolare tutti gli ingredienti e lasciare bollire per 5 minuti.




Spegnere il fuoco e suddividere gli ingredienti nei vasetti.




Disporre le mandorle  in uno strato sopra la frutta dopo aver riempito il vaso con il liquido.




Coprire subito con un disco di carta forno e chiudere il coperchio.




Conservare in dispensa in un luogo asciutto, fresco e buio.

Dopo l’apertura del vasetto conservare in frigorifero.
 
Si può mangiare direttamente dal vasetto utilizzando una forchetta lunga.




Questa macedonia invernale la consiglio anche come regalo di Natale homemade utilizzando come etichetta una delle immagini vittoriane, che troverete alla fine del post.

Un grazie alla bravissima Mai Esteve che come ogni 27 ci regala il suo bellissimo banner.

Con questa ricetta partecipo al Club del 27 con la tessera #98






E ora passiamo al gioco che ha dato il nome a questa conserva.

Lo Snip Snap Dragon o Flapdragon era un gioco da salotto popolare dal 16° al 19° secolo. Si trattava di un gioco tipicamente invernale, praticato principalmente alla sera della Vigilia di Natale, molto diffuso in Inghilterra, Scozia, Canada e Stati Uniti e praticato ancora oggi in alcune famiglie.

Si scaldava il brandy in una grande ciotola poco profonda, poi si aggiungeva dell’uvetta e si dava alle fiamme il brandy. 

Si doveva poi raccogliere l’uvetta infuocata e mangiarla subito (il rischio bruciatura faceva parte del gioco per il divertimento di tutti… sigh!).

Per dare un effetto magico si dovevano spegnere tutte le luci così da poter ammirare le fiammelle blu che ardevano dal brandy.

La tradizione diceva che chi fosse riuscito a mangiare la maggior parte della frutta, avrebbe incontrato il vero amore entro l’anno.

Il dizionario della lingua inglese di Samuel Johnson (1755) lo descrive come un gioco dove si tira fuori l’uvetta dal brandy in fiamme per spegnerle chiudendo la bocca per mangiarle.

Secondo il magazine di Richard Steele Tatler del XVIII secolo, la cosa intrigante era quella di vedere i partecipanti al gioco apparire come demoni o draghi (forse per questo motivo si praticava negli Stati Uniti anche nella notte di Halloween).

Secondo il Book of Days di Robert Chambers (1879) inoltre, il gioco era accompagnato dal seguente canto:

Here he comes with flaming bowl,
Don't he mean to take his toll,
Snip! Snap! Dragon!

Take care you don't take too much,
Be not greedy in your clutch,
Snip! Snap! Dragon!

With his blue and lapping tongue
Many of you will be stung,
Snip! Snap! Dragon!

For he snaps at all that comes
Snatching at his feast of plums,
Snip! Snap! Dragon!

But Old Christmas makes him come,
Though he looks so fee! fa! fum!
Snip! Snap! Dragon!

Don't 'ee fear him but be bold —
Out he goes his flames are cold,
Snip! Snap! Dragon!

Sconsiglio di provare questo gioco, ma mi sembrava interessante raccontarlo.






(Immagini prese dal web, da salvare e stampare per fare le etichette per i vasetti da regalare)




lunedì 24 settembre 2018

RISOTTO ACQUERELLO CON SPINACI E FIORI EDIBILI




Questa settimana per   Light and Tasty    il protagonista non è un ingrediente ma una preparazione rivisitata in chiave light, ma per questo non priva di sapore e carattere.

Oggi prepariamo insieme un risotto che può essere alleggerito grazie a qualche piccola accortezza: evitare il soffritto e mantecare senza l’aggiunta di grassi.

Primo piatto tipico italiano ha una storia veramente particolare, che potete leggere QUI.

Ho utilizzato per questa ricetta il riso Carnaroli Acquerello prodotto d’eccellenza che, grazie ad un procedimento brevettato, viene integrato con la propria gemma consentendo di unire il gusto del riso bianco con gli elementi nutritivi del riso integrale (QUI un’altra ricetta con questa tipologia di riso),





 
INGREDIENTI
(per 2 persone)

-140 g di riso Acquerello
-150 g di spinacini freschi
-1 cipolla e 1 spicchio di aglio (se piace)
-750 ml circa di brodo vegetale
-2 cucchiai di Cacio del Po grattugiato
-1 cucchiaio d'olio extra vergine d'oliva
-1 pomodorino, qualche piccola foglia di spinacino, fiori edibili (io ho usato fiori di malva) per decorare








In un padellino far cuocere la cipolla tritata fine con un goccio d’acqua.

Lavare i fiori edibili e lasciarli asciugare su un foglio di carta da cucina.

Tagliare il pomodorino a quadretti, togliendo tutti i semi.

Tostare il riso in una padella senza nessun grasso.




Non appena il riso sarà leggermente trasparente aggiungere lo spicchio di aglio vestito (se piace) e un mestolo di brodo bollente e portare il riso a cottura, aggiungendo il brodo mano a mano che verrà assorbito.




In un mixer mettere la cipolla cotta, il grana grattugiato, l'olio extra vergine e gli spinaci lavati e sgrondati grossolonamente, e frullare fino ad avere un composto omogeneo.




Con questo procedimento manterrete intatte tutte le proprietà e il gusto degli spinaci freschi.

Qualche minuto prima della fine della cottura del riso, togliere lo spicchio di aglio e aggiungere il composto di spinaci.




Servire su piatto piano e decorare con pezzetti di pomodoro, foglioline di spinaci e fiorellini edibili.







 
Qui troverete tutte le ricette dei nostri risotti light: