giovedì 27 settembre 2018

IL MIO SNAPDRAGON PER IL CLUB DEL 27



Questo mese  il libro scelto dal il Club del 27 è “Preserving di Emma Macdonald” che parla di conserve e QUI troverete tutte le ricette realizzate dal team.

L’argomento è proprio nelle mie corde, preparo spesso marmellate, conserve e salse per la mia famiglia e sono sempre alla ricerca di nuovi spunti per conservare nei vasetti i prodotti della bella stagione.

La mia attenzione però stavolta è stata attirata da questo Snapdragon, sia per l’originalità del nome che della possibilità di proporre ai miei commensali, per le prossime festività natalizie, una macedonia invernale che racconta anche la storia di un gioco popolare a partire dal 16° secolo e fino all’epoca  vittoriana.

Prima vi lascio la ricetta e, poi in calce la storia del gioco.



 
INGREDIENTI
(per n.  4  vasi da 225 ml circa)

-200 ml scarsi di rum
-200 ml scarsi di acqua
-250 g di albicocche secche
-250 g di fichi secchi
-250 g di uvetta
-250 g di zucchero semolato
-scorza e succo di 1 limone
-scorza e succo di 1 arancia
-60 g di mandorle senza pelle






Sterilizzare i vasetti di vetro, precedentemente ben lavati ed asciugati, mettendoli in forno a 130° e tenendoli fino al momento dell’utilizzo.

Mettere in una pentola grande e pesante il rum e l’acqua, aggiungere poi tutti gli ingredienti, tranne le mandorle.
 



Coprire la pentola e portare il tutto a bollore a fuoco basso, mescolare tutti gli ingredienti e lasciare bollire per 5 minuti.




Spegnere il fuoco e suddividere gli ingredienti nei vasetti.




Disporre le mandorle  in uno strato sopra la frutta dopo aver riempito il vaso con il liquido.




Coprire subito con un disco di carta forno e chiudere il coperchio.




Conservare in dispensa in un luogo asciutto, fresco e buio.

Dopo l’apertura del vasetto conservare in frigorifero.
 
Si può mangiare direttamente dal vasetto utilizzando una forchetta lunga.




Questa macedonia invernale la consiglio anche come regalo di Natale homemade utilizzando come etichetta una delle immagini vittoriane, che troverete alla fine del post.

Un grazie alla bravissima Mai Esteve che come ogni 27 ci regala il suo bellissimo banner.

Con questa ricetta partecipo al Club del 27 con la tessera #98






E ora passiamo al gioco che ha dato il nome a questa conserva.

Lo Snip Snap Dragon o Flapdragon era un gioco da salotto popolare dal 16° al 19° secolo. Si trattava di un gioco tipicamente invernale, praticato principalmente alla sera della Vigilia di Natale, molto diffuso in Inghilterra, Scozia, Canada e Stati Uniti e praticato ancora oggi in alcune famiglie.

Si scaldava il brandy in una grande ciotola poco profonda, poi si aggiungeva dell’uvetta e si dava alle fiamme il brandy. 

Si doveva poi raccogliere l’uvetta infuocata e mangiarla subito (il rischio bruciatura faceva parte del gioco per il divertimento di tutti… sigh!).

Per dare un effetto magico si dovevano spegnere tutte le luci così da poter ammirare le fiammelle blu che ardevano dal brandy.

La tradizione diceva che chi fosse riuscito a mangiare la maggior parte della frutta, avrebbe incontrato il vero amore entro l’anno.

Il dizionario della lingua inglese di Samuel Johnson (1755) lo descrive come un gioco dove si tira fuori l’uvetta dal brandy in fiamme per spegnerle chiudendo la bocca per mangiarle.

Secondo il magazine di Richard Steele Tatler del XVIII secolo, la cosa intrigante era quella di vedere i partecipanti al gioco apparire come demoni o draghi (forse per questo motivo si praticava negli Stati Uniti anche nella notte di Halloween).

Secondo il Book of Days di Robert Chambers (1879) inoltre, il gioco era accompagnato dal seguente canto:

Here he comes with flaming bowl,
Don't he mean to take his toll,
Snip! Snap! Dragon!

Take care you don't take too much,
Be not greedy in your clutch,
Snip! Snap! Dragon!

With his blue and lapping tongue
Many of you will be stung,
Snip! Snap! Dragon!

For he snaps at all that comes
Snatching at his feast of plums,
Snip! Snap! Dragon!

But Old Christmas makes him come,
Though he looks so fee! fa! fum!
Snip! Snap! Dragon!

Don't 'ee fear him but be bold —
Out he goes his flames are cold,
Snip! Snap! Dragon!

Sconsiglio di provare questo gioco, ma mi sembrava interessante raccontarlo.






(Immagini prese dal web, da salvare e stampare per fare le etichette per i vasetti da regalare)




9 commenti:

  1. Hoooo mi piace! Devo provarla questa ricetta! Grazie

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  2. Formidabile cara Milena. Sono davvero affascinata dal tuo racconto circa questo gioco non meno che della tua ricetta. Brava!!!

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  3. Il gioco in effetti lo possiamo saltare ma che delizia questa preparazione :-D

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  4. Caspita che post stupendo!
    La ricetta è strepitosa e voglio proprio preparare qualche vasetto per Natale, ma la storia del gioco mi ha catturato e coinvolta :) Oddio l'uvetta che scotta.....ma poi avranno bevuto l'acqua o il rum per placare il bruciore? ahahahahah
    Bravissima!

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  5. Questa è irresistibile!L'idea delle etichette è carinissima.

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  6. Mi piace, mi piace, mi piace, mi piace!!!

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  7. Interessante! Mi piace! E che carini quei vasetti ;)

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  8. In effetti, un gioco un po' rischioso questo snapdragon.. ma chissà che bontà!

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  9. Il gioco era sicuramente rischioso, ma evidentemente il premio faceva valer la pena di correre il rischio ;-)
    Bellissima questa conserva ;-)
    Anna Luisa

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