Lo scorso fine settimana ho partecipato ad una
manifestazione molto interessante Il Giallo della Malvasia alla scoperta di segreti e aromi custoditi
tra il Po e l’Appennino, organizzato da Bloomet
Due giorni alla Corte Agricola La Faggiola di
Gariga/Podenzano (Piacenza) sulle orme della Malvasia di Candia Aromatica
esplorando i prodotti del territorio svelati dalle sapienti mani degli
artigiani del gusto.
Molte le iniziative: degustazioni guidate,
laboratori creativi, esposizioni di aziende vitivinicole, produttori e
trasformatori di latte e formaggi, conserve, miele, attrezzature per la
vinificazione, design e accessori per la cucina e la degustazione, angolo libri
del gusto con incontri con l’autore e sfide ai fornelli.
Alcune di noi food blogger piacentine del
gruppo #LeBortelline abbiamo realizzato
degli show cooking a tema.
Io ho realizzato uno zabaione alla Malvasia
accompagnato dalle ciambelline alla Malvasia della mia collega Daniela Sippi
La ricetta è molto semplice, anche se richiede un
po’ di attenzione durante l’esecuzione, ma questa salsa dolce e profumata,
grazie all’utilizzo della Malvasia di Candia al 100%, rievoca alla mente i
dolci preparati con amore dalle nonne, la bontà della tradizione.
Ingredienti:
1 tuorlo
per persona
2 cucchiai
rasi di zucchero semolato per ogni tuorlo
Mezzo
guscio d’uovo di Malvasia per ogni tuorlo (io Malvasia di Candia – Cantine Civardi Roberto)
Mescolare in un pentolino con una frusta i tuorli
con lo zucchero, poi montarli con una frusta elettrica fino a quando saranno
bianchi e spumosi.
Mettere il pentolino sopra un bagnomaria stando
attenti che l’acqua non tocchi il fondo del pentolino e che non bolli
ma frema solamente.
A questo punto aggiungere, sempre montando con la
frusta elettrica, la Malvasia a filo.
Montare fino a quando la crema non si sarà
ispessita e sollevando la frusta formi un nastro continuo (la temperatura della
crema avrà raggiunto circa i 75°).
Gustare lo zabaione caldo, tiepido o freddo
accompagnato da una fetta di ciambella oppure da biscottini come le ciambelline
alla Malvasia preparate da Daniela Sippi (vedi la ricetta sul suo blog Mani in pasta quanto basta).
Se volete vedere anche le altre ricette a base di Malvasia, preparate dalle food blogger piacentine durante la manifestazione Il Giallo Malvasia, guardate i blog di Katia Baldrighi - Pappa e Cicci e di Elena Broglia - Zibaldone Culinario
Lo zabaione è una preparazione che vanta parecchi secoli di storia. Tuttavia vi sono fonti discordanti riguardo alle sue origini ed al suo nome.
Grazie alla reperibilità degli ingredienti una
bevanda simile allo zabaione sembra fosse già nota nel 1533, quando era servito
in forma ghiacciata alla corte di Caterina de' Medici.
Un'altra di queste tradizioni racconta che sia
stato "inventato" nel 1471 vicino a Reggio Emilia per una casualità.
Si narra che il capitano di ventura Giovan Paolo Baglioni arrivò alle porte
della città e si accampò. A corto di viveri mandò alcuni soldati a razziare i
campi dei contadini della zona. Il raccolto però fruttò solamente uova,
zucchero e qualche fiasco di vino. In
mancanza d'altro fece mescolare il tutto e lo diede ai soldati al posto della
solita zuppa che sembra gradirono molto. Giovan Paolo Baglioni era popolarmente
chiamato 'Zvàn Bajòun' e la crema ne prese il nome diventando prima
'Zambajoun', poi Zabajone e infine Zabaglione.
La versione più comune e diffusa prevede che lo
zabaione sia stato inventato da un religioso, Fra’ Pasquale de Baylon
(1540-1592), appartenente all’Ordine dei Francescani, il quale si trovava
a Torino per svolgere un apostolato. Il religioso aveva scoperto la
ricetta dello zabaione un pò per caso, ma poi era andato via via
perfezionandolo, a tal punto che la ripeteva come una formula matematica: 1
+ 2 + 2 + 1. La formula stava a significare 1 tuorlo + 2 cucchiaini di
zucchero + 2 gusci di marsala + 1 guscio d’acqua calda e lo zabaione era fatto.
E non solo: Frà Pasquale de Baylon,
usava consigliare alle sue penitenti di preparare uno zabaione ai figli
e a loro stesse come crema corroborante ed energizzante, ma anche ai mariti che
tornavano stanchi dal lavoro. Il risultato pare fosse sorprendente! Nel 1680 Fra Baylon fu santificato, finendo per essere
chiamato San Bajon…cioè Zabaione e la sua crema miracolosa prese il suo nome.
Nella tradizione popolare napoletana inoltre il
nome di Pasquale Baylon è spesso accostato all'universo femminile quale santo
protettore; da qui l'invocazione: «San Pasquale Baylonne protettore delle
donne, fammi trovare marito, bianco, rosso e colorito, come te, tale e quale, o
glorioso san Pasquale!».
Una fonte certa sullo zabaione arriva da Mantova.
La più antica ricetta conosciuta si deve a Bartolomeo Stefani (1662) cuoco di
corte della famiglia Gonzaga.
Qualunque sia l'origine dello zabaione la ricetta
si è diffusa ovunque, (legata ai diversi vini aromatici e liquorosi tradizionali
Malvasia, Moscato, Passito, Porto, Marsala, ecc), forse anche grazie alla
maliziosa tradizione che lo presentava come un rinvigorente d'amore.
Uno zabaione squisito (controllo qualità effettuato personalmente), un'amica deliziosa con la quale spero di avere altre occasioni di divertimento come questo showcooking, un quartetto di amiche allegre (anche un pochino matte....), bellissima esperienza da ricordare con piacere :)
RispondiEliminaGrazie Daniela è stato un piacere anche per me. Attendiamo la ricetta delle tue deliziose ciambelline alla Malvasia che hanno accompagnato lo zabaione.
RispondiEliminasei stata grande! simpatica presentazione e zabaione da urlo, dosato e preparato con tutte le accortezze e i segreti del caso! é stato davvero interessante seguirti e ancora più bello è stato assaggiare...slurp!
RispondiEliminaGrazie Elena, sei gentilissima e ti ringrazio per le belle parole e per il sostegno. Alla prossima iniziativa.
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