Le cozze monacelle sono un prodotto della cucina
tradizionale salentina, che ho scoperto durante una recente vacanza.
Sono chiocciole campestri dal guscio marrone che
vengono raccolte quando sono in letargo e si presentano chiuse da un opercolo
bianco e resistente e sono chiamate monacelle perché i loro colori ricordano le
vesti delle monache.
Si trovano facilmente in Puglia, sui mercati o dai fruttivendoli,
hanno un sapore dolce e delicato senza retrogusti amarognoli che caratterizzano
le normali lumache.
Vi consiglio di servirle abbinate ad un vino rosato salentino
che servirà anche alla loro preparazione.
INGREDIENTI
(per 4
persone)
-1 Kg di
cozze monacelle
-2 foglie di
alloro
-1 cipolla e
2 spicchi di aglio
-Prezzemolo e
un peperoncino
-Un bicchiere
di vino bianco o rosato (io rosato Negroamaro Vecchia Torre)
-400 g di polpa
fine di pomodoro (oppure salsa di pomodoro)
-Pane a fette
Mettere a bagno le lumachine in una bacinella di acqua
per togliere la terra che le ricoprono ed ammorbidire l’opercolo.
Risciacquarle bene sotto l’acqua corrente e
spazzolarle bene con uno spazzolino e poi togliere anche la membrana bianca che
le chiude.
Metterle in una bacinella e poi lasciarle in acqua
fredda per un’oretta.
Scolarle e metterle in una pentola con acqua fredda e
2 foglie di alloro e lasciarle poi bollire per 10 minuti.
Nel frattempo tagliare a fettine sottili la cipolla e
rosolarla in olio extra vergine con uno spicchio d’aglio schiacciato,
aggiungere le lumachine scolate e lasciare ancora rosolare, sfumare poi con il
vino e lasciare evaporare.
Mettere il pomodoro, il peperoncino, il prezzemolo
tritato e il sale.
Lasciare cuocere per circa 40 minuti senza lasciare
che il sugo si asciughi troppo.
Fate tostare il pane e poi sfregarle con uno spicchio
di aglio, metterle nel piatto e poi aggiungere le chiocciole con il loro
sughetto.
Si mangiando togliendo il mollusco dal loro tenero
guscio con uno stuzzicadente o con le apposite forchettine.
La scarpetta è obbligatoria.
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