Un primo piatto delicato che si prepara in poco tempo e che mi cucinava mia nonna Adalgisa, ruvida razdora piacentina, che non ti coccolava con baci ed abbracci, ma con sostanziose pietanze!
L’importante è utilizzare una ricotta di ottima qualità, compatta e con
poco siero.
Se li preparate
in anticipo conservateli poi in frigorifero su un vassoio leggermente
infarinato.
Nel piacentino, pur essendo un piatto tradizionale, nei ristoranti non si trova facilmente.
INGREDIENTI
(per 4 persone)
-500 g di spinaci o
biete
-400 g di
ricotta bella soda (io ricotta del Caseificio Borgonovo di Palormi)
-120 g di
Grana Padano di media stagionatura
-farina 00
(circa 4 cucchiai)
-3 uova
-noce moscata
sale
e pepe
Per condire:
-burro
-qualche
foglia di salvia
-una grattata
di noce moscata
-Grana Padano
grattato
Pulire e lavare gli spinaci o le biete e passarli in
padella con la sola acqua che rimarrà attaccata alle foglie dopo il lavaggio e con una noce di burro.
Non appena saranno morbidi scolare e lasciarli raffreddare e poi tritateli con
un coltello.
Mettete in una ciotola la ricotta e lavoratela con una
forchetta, aggiungere il formaggio, gli spinaci, una grattata di noce moscata,
sale e pepe.
Unire poi le uova, leggermente sbattute, e 3 cucchiai di farina circa.
Amalgamare bene ed aggiungere eventualmente altra
farina solo se l’impasto risulterà troppo morbido.
Mettere l’impasto, coperto da pellicola, in
frigorifero per almeno 1 ora.
Intanto che l’acqua salata bolle, togliere l’impasto
dal frigorifero e, con l’aiuto di due cucchiaini medi formate delle quenelles
che appoggerete su un vassoio leggermente infarinato, in alternativa formate
dei rotoli spessi circa un pollice e poi tagliare a tocchetti da circa 3 cm.
Sciogliere in un pentolino il burro con la salvia e
una grattata di noce moscata.
Quando l’acqua bolle tuffate delicatamente i malfatti
e scolarli con una schiumarola non appena verranno a galla.
Condire con il burro e con una spolverata di formaggio
grattato.
E lo so che sono buoni....
RispondiEliminaTua nonna era come le mie due nonne: niente baci e bacini, ma sostanziosi e prelibati piatti ^_^
Un abbraccio