mercoledì 24 ottobre 2018

I MALFATTI DELLA NONNA ADALGISA



Un primo piatto delicato che si prepara in poco tempo e che mi cucinava mia nonna Adalgisa, ruvida razdora piacentina, che non ti coccolava con baci ed abbracci, ma con sostanziose pietanze!

L’importante è utilizzare una ricotta di ottima qualità, compatta e con poco siero.

Se li preparate  in anticipo conservateli  poi  in frigorifero su un vassoio leggermente infarinato.

Nel piacentino, pur essendo un piatto tradizionale, nei ristoranti non si trova facilmente.




INGREDIENTI
(per 4 persone)

-500 g di spinaci o biete
-400 g di ricotta bella soda (io ricotta del  Caseificio Borgonovo di Palormi)
-120 g di Grana Padano di media stagionatura
-farina 00 (circa 4 cucchiai)
-3  uova
-noce moscata
sale e pepe

Per condire:
-burro
-qualche foglia di salvia
-una grattata di noce moscata
-Grana Padano grattato 




Pulire e lavare gli spinaci o le biete e passarli in padella con la sola acqua che rimarrà attaccata alle foglie dopo il lavaggio e con una noce di burro. Non appena saranno morbidi scolare e lasciarli raffreddare e poi tritateli con un coltello.

Mettete in una ciotola la ricotta e lavoratela con una forchetta, aggiungere il formaggio, gli spinaci, una grattata di noce moscata, sale e pepe.

Unire poi le uova, leggermente sbattute,  e 3 cucchiai di farina circa.




Amalgamare bene ed aggiungere eventualmente altra farina solo se l’impasto risulterà troppo morbido.

Mettere l’impasto, coperto da pellicola, in frigorifero per almeno 1 ora.

Intanto che l’acqua salata bolle, togliere l’impasto dal frigorifero e, con l’aiuto di due cucchiaini medi formate delle quenelles che appoggerete su un vassoio leggermente infarinato, in alternativa formate dei rotoli spessi circa un pollice e poi tagliare a tocchetti da circa 3 cm.

Sciogliere in un pentolino il burro con la salvia e una grattata di noce moscata.

Quando l’acqua bolle tuffate delicatamente i malfatti e scolarli con una schiumarola non appena verranno a galla.

Condire con il burro e con una spolverata di formaggio grattato.




1 commento:

  1. E lo so che sono buoni....
    Tua nonna era come le mie due nonne: niente baci e bacini, ma sostanziosi e prelibati piatti ^_^
    Un abbraccio

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