La pasta fresca rappresenta spesso il piatto della
festa, condita in abbondanza, oppure ripiena accompagnata da un sugo semplice,
in brodo o al forno.
Ogni regione italiana ha la sue specialità in fatto di
pasta fresca, formati fantasiosi e complessi o semplici, frutto della capacità e della
fantasia delle nostre antenate che con un pugno di farina, acqua e a volte
uova, hanno arricchito il nostro patrimonio culinario e sfamato generazioni.
Per questo appuntamento così importante per la cucina
italiana, ho pensato di proporre una specialità della nostra Emilia-Romagna,
una vera minestra contadina, nata dalla necessità di arricchire una semplice
sfoglia con un poco di ripieno in modo da preparare una pietanza della festa
con pochissimi ingredienti.
Questa pasta si chiama spoja lorda o minestra
imbottita ed è tipica di Brisighella, in provincia di Ravenna, che celebra la sua specialità, generalmente nel mese di aprile, con una grande festa con stand gastronomici.
A noi è piaciuta tantissimo, importante è preparare un
ottimo brodo, preferibilmente con carne di manzo, cappone e un bell’osso, oltre
naturalmente alle solite verdure (sedano, carote e cipolle).
INGREDIENTI
(per 4
persone)
-200 g di
farina bianca 00
-2 uova medie
fresche
-1 cucchiaino
di olio extra vergine d’oliva
-1 pizzico di
sale
-150 g di
ricotta asciutta
-80 g di
parmigiano grattugiato
-1 uovo medio
-1 grattata
di noce moscata
-brodo di
carne
Per prima cosa preparare la pasta con farina, un pizzico di
sale, le uova leggermente sbattute e un poco di olio extra vergine d’oliva.
Impastare bene e formare un panetto da avvolgere in pellicola alimentare e far
riposare per 30 minuti.
Preparare il ripieno mescolando ricotta, parmigiano,
una grattata di noce moscata e un uovo leggermente sbattuto (tenerne da parte
un paio di cucchiai di uovo che servirà per spennellare la sfoglia).
Tenere il ripieno coperto in frigorifero fino al
momento dell’uso.
Tirare la pasta sottile con il mattarello su un
ripiano spolverato leggermente con della farina, fino a formare un grande
rettangolo o un cerchio (in alternativa utilizzare la macchinetta e fare delle sfoglie
sottili).
Spennellare la sfoglia con l’uovo sbattuto lasciato da
parte, e poi coprire metà della sfoglia con il ripieno aiutandosi con una
spatola.
Ripiegare il ripieno con la sfoglia rimasta libera e
schiacciare delicatamente per togliere l’aria e poi ripassare con il mattarello
dolcemente.
Tagliare con una rotella la pasta a strisce larghe
circa 2 cm e poi ritagliare nuovamente nell’altro senso fino a ricavare dei
quadratini da 2 cm per lato.
Lasciare asciugare la pasta per qualche ora.
Scaldare il brodo (2 mestoli a persona) e quando sarà
a leggero bollore, tuffare i quadretti di pasta ripiena e cuocere per 2-3
minuti.
Una volta cotta la pasta, spegnere il fuoco e
lasciarla riposare coperta ancora un paio di minuti.
Servire accompagnata da parmigiano grattugiato da
aggiungere a piacere.
E’ un piatto veramente piacevole e delicato.
La prossima volta che preparerò gli anolini piacentini
(QUI la ricetta) penso che terrò da parte un poco di ripieno e farcirò la
sfoglia con quello, penso che il piatto sarà strepitoso.
Una volta preparato i quadretti di pasta si possono
congelare su un vassoietto e poi messi in un sacchetto e conservati in
congelatore fino al momento dell’uso.
Tante ricette di pasta fresca, tutte da copiare:
Ho preparato una volta la spoja lorda copiando la ricetta da Elena, è veramente buona! Bravissima anche tu, a presto un abbraccio :)
RispondiEliminaLa mia nonna la faceva con il ripieno degli anolini ;) invece la spoja lorda originale l'ho mangiato una volta a casa di parenti di mio papà che vivono in Romagna.
RispondiEliminaQuale preferisco? bella domanda: tutte e due le versioni :))
Un bacio
che perfezione!! Devono essere davvero buoni! Un abbraccio
RispondiEliminaOttima una pasta che non stanca mai, la preparo spesso, con la gioia di tutti! Ottima proposta!
RispondiEliminaNon conoscevo questa pasta meravigliosa Milena, dev'essere una vera squisitezza! Bravissima come sempre!
RispondiEliminaBacio grande,
Mary
Cosa vedo! Una ricetta della mia infanzia. Un sapore mai dimenticato. Buonissima, cosa darei per poterla assaggiare ancora una volta! Un bacio
RispondiEliminaQuanto mi piace, la preparo spesso anch'io!!
RispondiEliminaUn bacione!
Non conoscevo questa minestra, spettacolo!
RispondiEliminaMa sai che io sono di Forlì eppure non l'ho mai mangiata? è tanto che dico che voglio provarla poi finisco sempre a fare cappelletti
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