Oggi per Light and Tasty cuciniamo con erbe e fiori
selvatici.
La primavera ci regala questi tesori che le nostre
nonne conoscevano benissimo e che impiegavano in cucina per arricchire pietanze
e per supplire alla mancanza di altri ortaggi non ancora disponibili.
Ho pensato di utilizzare quelli che nella nostra
provincia chiamiamo vartìs, e sono conosciuti in tutta Italia con altri nomi:
bruscandoli, luvertin, urtizon, luperi, visidone, ecc.
Si tratta dei germogli del luppolo selvatico, che
in questo periodo e per tutta la primavera spuntano rigogliosi (è una pianta
infestante) ai bordi dei fossi e dei boschi, lungo le rive dei fiumi, tra i
rovi o lungo le siepi. È meglio raccogliere i più grossi, perché il luppolo
selvatico, al contrario delle altre erbe spontanee primaverili, dà il meglio di
sé con i germogli che apparentemente sembrano meno delicati e teneri.
E’
consigliato raccoglierli lontano dalle strade trafficate per evitare
inquinamenti, lavarli molto bene per togliere eventuali impurità e consumarli
appena colti perché appassiscono rapidamente.
Il
sapore è leggermente amarognolo ma delicatissimo, e sono ottimi anche sbollentati per pochi minuti e conditi con olio
e limone o passati al burro, o come ingrediente per frittate e ripieni al posto
di spinaci, biete ed asparagi oppure per condire pasta e riso.
Hanno
buone proprietà diuretiche e lassative, tonificanti e rinfrescanti.
Complice
una serata freschina, dopo un temporale, ho pensato di usarli per fare una minestra.
INGREDIENTI
(per 2 persone)
-500 ml di brodo vegetale
-1 mazzetto di germogli di luppolo
selvatico
-1 cipolla
-1 carota
-1 spicchio di aglio
-80 g di riso
-1 cucchiaio di formaggio di capra
grattugiato
Lavare
bene i germogli di luppolo sotto l’acqua corrente e poi lasciarli in acqua
fredda.
Scaldare
il brodo vegetale.
Tritare
finemente aglio, cipolla e carota e metterli in una pentola e farli stufare con
qualche cucchiaio di acqua, aggiungere il riso e lasciarlo insaporire
mescolando con un cucchiaio di legno, aggiungere il brodo bollente.
Tagliare
grossolanamente i germogli di luppolo ed aggiungerli nella minestra.
Lasciare
cuocere a fuoco molto basso, con pentola coperta, fino alla cottura del riso.
Controllare
di sale e aggiungere una macinata di pepe.
Servire
con un cucchiaio di formaggio di capra grattato con una grattugia a fori
larghi.
Vediamo tutte le ricette per imparare l'utilizzo di erbe e fiori spontanei:
Carla Emilia: Gran mix di ortaggi al forno
Daniela: Biscotti con fiori di calendula e miele
Elena: Panzerotti al forno con tarassaco e pecorino
Simona: Insalata di gallina e tarassaco con violette e anacardi
Carla Emilia: Gran mix di ortaggi al forno
Daniela: Biscotti con fiori di calendula e miele
Elena: Panzerotti al forno con tarassaco e pecorino
Simona: Insalata di gallina e tarassaco con violette e anacardi
ADORO i luvertin 😍 è quella ciotola ce l’ho anche io. Adesso ti rubo la ricetta è dico che è mia ...😄😁😜
RispondiEliminaBrava Simona, ruba pure, qui non ci sono segreti, ma solo condivisioni!
Eliminaottima questa minestra, ci sarebbe voluta anche qui ieri sera! Bacioni :)
RispondiEliminaAnche da noi verso sera un temporale non manca mai!
EliminaUna proposta deliziosa. Le minestre fanno ancora piacere, specie alla sera, se poi è invitante come questa...bè tuffiamoci a capofitto :)
RispondiEliminaBuona settimana
Con il brutto tempo una bella minestra fa solo piacere!
Eliminail vartis sono troppo buoni, la mia spacciatrice quest'anno non me ne ha ancora portato... confido solo in lei per avere a disposizione questo ingrediente, io sono troppo imbranata! bella proposta!
RispondiEliminaHo la fortuna di poter andare sulle nostre colline a coglierli e sono anche più buoni, peccato che durino poco!
EliminaQui in veneto li chiamano bruscandoli...buonissimi!!!
RispondiEliminaSì i germogli di luppolo sono chiamati in diversi modi e, hai ragione, sono veramente buoni!
EliminaUna vera e propria minestra "contadina", ben lontana dai sapori industriali della nostra epoca. Brava!
RispondiEliminaE' proprio così, si ritorna ai sapori della nostra infanzia con pochi ingredienti! Un caro abbraccio Maria Grazia.
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